“Vergate con la solita dose di sarcasmo”, dichiara l’autore in premessa, “le mie pagine dolenti, le ho tosto condivise con Guglielmo Manenti. Che avrebbe dovuto realizzare, con la grazia che lo contraddistingue, la copertina del libro. Ma Guglielmo, senza considerare che l’ultima parola del titolo si scrive “tardi” ma significa anche “troppo”, è andato oltre. Ha predisposto una serie di disegni liberamente ispirati a questo o quel testo invitandomi a sceglierne uno; impresa, potete immaginarlo, destinata al fallimento: sono tutti straordinari. Abbiamo quindi deciso di pubblicarli integralmente, nella consapevolezza che non si tratta di comuni illustrazioni, ma di un discorso parallelo, autonomo e compiuto. Entrambi, immagini e parole, sono un atto di amore (e di fede) nell’arte, soprattutto la pittura, nel momento più difficile: quello della sua conversione, all’apparenza irreversibile, in intrattenimento digitale”.
Aurea Phoenix Edizioni